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CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2021

Quattordicesima edizione – dal 12 giugno all’11 luglio

159 eventi per un mese di programmazione in luoghi all’aperto e in totale sicurezza. 10 sezioni, 70 debutti assoluti e 3 nazionali Anteprima il 19 marzo con il Maestro Riccardo Muti al teatro Mercadante. A settembre spazio alla sezione Danza e a quella Internazionale con gli spettacoli della regista argentina Marina Otero, del coreografo greco Dimitris Papaioannou e del regista svizzero Cristoph Marthaler.

Stesso slogan, nuovo Festival. Stesso slogan, Il teatro rinasce con te, perché a distanza di un anno la vera rinascita del settore teatrale appartiene ancora alla categoria degli annunci e dei buoni propositi. Nuovo Festival perché questa edizione 2021, la quinta diretta da Ruggero Cappuccio, passerà alla storia per essere quella dove il Napoli Teatro Festival diventa il Campania Teatro Festival. Un modo per anticipare il futuro di una manifestazione che dal 2022 estenderà sempre più la sua azione culturale da Napoli all’intera regione, rendendo organico il legame e l’unitarietà tra i beni paesaggistici e architettonici, ma anche per ribadire e meglio specificare l’impegno concreto della Regione Campania a sostegno di una rassegna multidisciplinare, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano, che sa coniugare la cultura nazionale e internazionale con la bellezza di alcuni dei luoghi più suggestivi e simbolici del territorio campano.

Una ricchezza che viene esaltata, valorizzata e veicolata non solo attraverso il coinvolgimento di tante importanti realtà del panorama teatrale italiano ed estero, ma anche con l’attenzione al talento e alle professionalità di molte produzioni e compagnie che operano da anni in Campania, con un impegno che in alcuni casi non è solo artistico ma anche sociale. Saranno più di 1500 i lavoratori dello spettacolo della nostra Regione che faranno parte del Campania Teatro Festival 2021. Un segnale concreto di sostegno non formale a chi continua a subire quotidianamente sulla sua pelle le dure conseguenze economiche della pandemia in un settore da sempre in difficoltà. In attesa, e con l’auspicio, che lo Stato faccia stabilmente la sua parte, come accade in altri Paesi d’Europa, riconoscendo diritti che al momento sono ancora negati. Sede principale del Festival, con l’allestimento di ben otto palchi, sarà quest’anno il Real Bosco di Capodimonte, che ospiterà per un mese una vera e propria cittadella teatrale tra Cortile della Reggia, Casino della Regina, Giardino Paesaggistico di Porta Miano, Manifattura della Porcellana, Giardino Paesaggistico Pastorale, Praterie della Capraia, il Giardino dei Principi e lo spazio del Cisternone, dove si terranno gli eventi del DopoFestival. Una scelta dettata da tre motivi, tutti egualmente importanti: la vastità degli spazi, fondamentale per i tempi che ancora viviamo, la felice esperienza della precedente edizione e il rapporto di grande collaborazione con il direttore Sylvain Bellenger. Gli altri eventi si svolgeranno nel Teatro Grande di Pompei, al Belvedere di San Leucio a Caserta, a Montesarchio (in piazza Umberto I e nel Museo Archeologico del Sannio Caudino), nel Teatro Naturale di Pietrelcina, nell’Anfiteatro di Avella e a Salerno, nel Chiostro del Duomo e all’esterno del teatro Ghirelli. Appuntamenti a Napoli ci saranno anche nell’Archivio di Stato di Napoli, nel Refettorio del Chiostro di San Domenico Maggiore, a Made in Cloister e, sempre a Capodimonte, nella Sala Causa. L’anteprima del 19 marzo con il Maestro Riccardo Muti si terrà al teatro Mercadante, mentre gli spettacoli di settembre andranno in scena in tre diversi teatri cittadini: il Bellini, il Trianon e il Politeama.

Capodimonte, luogo tra i più rappresentativi dell’Epoca Borbonica, sarà anche centrale ne “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, un Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio curato da Marco Perillo, che, rispondendo alla mission della Fondazione di promuovere e valorizzare i beni del patrimonio culturale materiale e immateriale della Regione, vuole coinvolgere, attraverso un focus storico e artistico sul secolo del Regno, alcuni dei principali siti borbonici della Campania. Il progetto, oltre a sette storie inedite redatte da narratori e interpretate da sette diversi attori, che andranno in scena nel Giardino dei Principi, prevede anche la pubblicazione di una guida stampata degli stessi siti, a cura dello stesso Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente al pubblico che seguirà gli spettacoli in programma al Festival. Il Campania Teatro Festival viaggia nel segno della continuità rispetto al passato, adottando ancora una volta uno schema che ne ha fatto in poco tempo una delle realtà culturali più riconosciute e riconoscibili del nostro Paese, apprezzata sempre di più in ambito internazionale come testimonia la costante e rilevante presenza nella rete Italia Festival e nell’EFA ( European Festival Association). Anche quest’anno sui 38 spettacoli di prosa nazionale saranno 29 i debutti assoluti, ribadendo quell’attenzione alle drammaturgie contemporanee che è ormai uno dei tratti distintivi della manifestazione. L’85% dei testi teatrali rappresentati al Campania Teatro Festival sono di autori viventi.

Confermate le 10 Sezioni (Prosa Italiana, Internazionale, Osservatorio, SportOpera, Danza, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Progetti Speciali), a riprova di una multidisciplinarità che ha caratterizzato tutte le edizioni dirette da Ruggero Cappuccio e rappresenta la vera e propria anima del Festival. Otto di queste sezioni sono programmate tra giugno e luglio, mentre quelle dedicate alla Danza e agli spettacoli Internazionali sono previste nel mese di settembre. In particolare, per le Compagnie straniere sono già fissati tre debutti nazionali che hanno date e luoghi definiti: l’8 e il 9 al teatro Bellini di Napoli lo spettacolo della regista argentina Marina Otero, il 16 e il 17 il nuovo lavoro del coreografo greco Dimitris Papaioannou al teatro Politeama di Napoli, mentre il 23 e il 24 andrà in scena al teatro Bellini l’ultima creazione del regista svizzero Cristoph Marthaler, con Graham F. Valentine.

Protagonisti di questa edizione, che si aprirà in anteprima il 19 marzo al teatro Mercadante di Napoli con il concerto dell’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” diretta dal Maestro Riccardo Muti (disponibile gratuitamente dal 26 marzo in streaming su live.napoliteatrofestival.it, cultura.regione.campania.it, ansa.it e ravennafestival.live), saranno, tra gli altri: Massimo Andrei, Laura Angiulli, Valeria Apicella, Virginia Acqua, Corrado Ardone, Lello Arena, Euridice Axen, Roberto Azzurro, Nadia Baldi, Marco Baliani con I Filarmonici di Busseto, Marianella Bargilli, Consuelo Barillari, Peppe Barra, Mariano Bauduin, Maria Vittoria Bellingeri, Sonia Bergamasco, Giovanni Block, Alessio Boni, Andrea Bonioli, Simona Boo, Simone Borrelli, Luca Brignone, Elena Bucci, Roberto Caccioppoli, Fortunato Calvino, Capone & Bungt Bangt, Pino Carbone, Renato Carpentieri, Benedetto Casillo, Marianna Celia, Alì Chahrour, Daniele Ciprì, Roberto Colella (La Maschera), Paolo Coletta, Marina Confalone, Antonello Cossia, Emilia Costantini, il poeta e drammaturgo Giuseppe Conte, Enzo Curcurù, Laura Curino, Floriana D’Ammora, Roberto D’Avascio, Alessandra D’Elia, Emanuele D’Errico, Elio De Capitani, Rosaria De Cicco, Eduardo De Crescenzo, Concita De Gregorio, Ettore De Lorenzo, Massimo De Matteo, Francesca De Nicolais, il Maestro Roberto De Simone, Roberta Lidia De Stefano, Marco Dell’Acqua, Francesco Di Bella (24 Grana), Pino Di Buduo, Claudio Di Palma, Cristina Donadio, Igor Esposito, Lalla Esposito, Gina Ferri, Vincenzo Fiorillo, Flo, Gianluigi Fogacci, Adriana Follieri, Peppe Fonzo, Iaia Forte, Simona Fredella, Francesca Gammella, Mario Gelardi, Lello Giulivo, Gnut, Gianluca Gobbi, Enzo Gragnaniello, Yari Gugliucci, Paolo Iammarrone, Davide Iodice, Antonella Ippolito, Karima, Lamberto Lambertini, Gaetano Liguori, Teresa Ludovico, Claudio Malangone, Maldestro, Valter Malosti, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Milva Marigliano, Christoph Marthaler, Gea Martire, Leopoldo Mastelloni, Juan Olivier Mazzariello, Luciano Melchionna, Peppe Miale, Manuele Morgese , Enzo Moscato, Erica Mou, Massimo Munaro, Barbara Napolitano, Roberto Nobile, Marina Otero, Davide Paciolla, Ginestra Paladino, Alessandro Palladino, Ivo Parlati, Daniel Pennac, Silvio Perrella, Luca Persico in arte ‘O Zulù (99 Posse), Riccardo Pippa con la Compagnia I Gordi, Alessio Pizzech, Alessandro Preziosi, Francesco Procopio, Carlotta Proietti, il violinista Alessandro Quarta, Raiz (Almamegretta), Danilo Rea, Dario Rea, Stefano Reali, lo psicanalista Massimo Recalcati, Maria Rippa, Stefania Rocca, Francesco Roccasecca, Michele Rossiello, Gabriele Russo, Davide Sacco e Agata Tomšic, Davide Sacco (non è un refuso, ma semplice omonimia), Renato Salvetti, Dario Sansone (Foja), Lara Sansone, Lina Sastri, Irene Scarpato (Suonne d’Ajere), Davide Scognamiglio, James Senese, Peppe Servillo, Marco Sgrosso, Benedetto Sicca, Virgilio Sieni, Giuseppe Sollazzo, Marina Sorrenti, Gianni Spezzano, Gabriella Stazio, Marina Turco, John Turturro, Stefano Valanzuolo, Graham F. Valentine, Patricia Zanco, Roberto Zappalà, Francesco Zecca e Luca Zingaretti.

Non mancherà anche quest’anno, a conferma di un virtuoso gioco di squadra con un’altra importante realtà culturale del territorio, la collaborazione con Il Teatro Stabile di Napoli- Teatro Nazionale. Un’intesa che si concretizzerà con la coproduzione di tre spettacoli inseriti nella sezione Progetti Speciali del Festival, che saranno comunicati successivamente in maniera congiunta con lo Stabile napoletano e andranno in scena al Teatro Grande di Pompei nell’ambito della rassegna “Pompeii Theatrum Mundi”.

Ancora una volta, come è sempre accaduto nelle edizioni dirette da Ruggero Cappuccio, l’immagine del Festival è affidata alla creatività del Maestro Mimmo Paladino che, interpretando l’identità e l’anima della rassegna, ha realizzato un’opera d’arte in sette quadri che andranno ad impreziosire il catalogo e i materiali della manifestazione. Continua inoltre, con crescente forza e intensità, la proficua sinergia che la Fondazione Campania dei Festival ha costruito giorno dopo giorno con gli Istituti di Cultura (Institut Français, Goethe Institut, Istituto Cervantes, British Council) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli e Università di Salerno). Media partner nel 2021 saranno invece Rai Cultura, Rai5, che trasmetterà alcuni eventi della rassegna, e Rai Radio3.

Last but no least, il Campania Teatro Festival conferma una politica oculata dei prezzi volta a favorire la partecipazione del pubblico. I biglietti continueranno a costare da 8 a 5 euro e saranno gratuiti per le fasce sociali più deboli. I ticket potranno essere acquistati nei prossimi mesi online sul sito e il giorno dell’evento al botteghino allestito per l’occasione. Il ricavato degli spettacoli della sezione Musica sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Cotugno di Napoli.


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