Teatro Eliseo
18 aprile - 7 maggio 2017


Spaccanapoli Times

Scritto e diretto da Ruggero Cappuccio

Con
Ruggero Cappuccio Giuseppe Acquaviva
Giovanni Esposito Romualdo Acquaviva

E con
Giulio Cancelli Norberto Boito
Gea Martire Gabriella Acquaviva
Marina Sorrenti Gennara Acquaviva

E
Ciro Damiano Dottor Lorenzi

Scene Nicola Rubertelli
Costumi Carlo Poggioli
Aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
Letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Foto di scena Marco Ghidelli

Produzione TEATRO STABILE DI NAPOLI

Una dirompente macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di oggi con spregiudicata velocità



Quattro fratelli in lotta con il modernismo globalizzante, che innesca nel mondo dinamiche sociali dalle quali i componenti della famiglia si sentono esclusi, sullo scenario di una Napoli contemporanea vista come detonatore della crisi etica. Questo è lo scenario in cui sono coinvolti i protagonisti di Spaccanapoli Times, testo scritto e diretto da Ruggero Cappuccio, vincitore del Premio le Maschere 2016 come Migliore autore di novità italiana. Lo spettacolo che nel 2015 ha inaugurato la riapertura dello storico Teatro San Ferdinando di Napoli, è che ha anche visto il debutto come attore di Ruggero Cappuccio, arriva finalmente a Roma al Teatro Eliseo dal 18 aprile al 7 maggio.

Cappuccio veste i panni di Giuseppe Acquaviva, il personaggio al centro della storia – uno scrittore che pubblica le sue opere in assoluto anonimato e vive tra i binari della stazione centrale di Napoli – accompagnato in scena da Giovanni Esposito (Romualdo Acquaviva), Gea Martire (Gabriella Acquaviva), Marina Sorrenti (Gennara Acquaviva), Giulio Cancelli (Norberto Boito) e Ciro Damiano (Dott. Lorenzi). I costumi sono di Carlo Poggioli, letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, le scene sono di Nicola Rubertelli, aiuto regia e progetto luci Nadia Baldi, la produzione è del Teatro Stabile di Napoli. Spaccanapoli Times è una dirompente macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di oggi con spregiudicata velocità.

La scrittura di Ruggero Cappuccio si materializza in un italiano che slitta sul terreno delle lingue del Sud, irrorandosi di anglicismi erosivi per una partitura sonora in cui fiammeggiano allegri dirompenti e adagi malinconici. Su tutto regna il ridere e sorridere, dove la comicità volontaria, sferzante e innocente, diventa una lente d’ingrandimento per leggere la realtà del male di vivere con impeto tagliente e irriguardoso. La scena si apre nella vecchia casa della famiglia Acquaviva: un appartamento all’ultimo piano di un palazzo situato nella via Spaccanapoli. Gli ambienti sono abbandonati da tempo. Gli unici oggetti che si impongono alla vista sono le migliaia di bottiglie d’acqua, ormai vuote, che ricoprono i muri dei saloni a tutt’altezza. Giuseppe ha convocato i suoi tre fratelli per una ragione d’emergenza. Gabriella, Gennara e Romualdo, lo raggiungono nella dimora in cui hanno vissuto infanzia e adolescenza, ma il motivo della convocazione appare ambiguo e misterioso. La presenza del quartetto Acquaviva nel luogo degli antenati, innesca un esilarante corto circuito tra passato e presente, tra i teneri rituali dell’infanzia e l’avanzata cancerogena del capitalismo. I quattro fratelli sono disorientati dall’attualità, vivono in dimensioni mentali e fisiche estreme, concretizzando sulla vita punti di vista e interpretazioni follemente comici.
La singolare pazzia sentimentale che ispira gli innamoramenti di Gabriella, la surreale visionarietà di Gennara per il mondo dello spirito e il talento fobico che Romualdo applica nella pittura, attivano un confronto serrato sulla possibilità di amare e di esistere. Così, mentre Giuseppe rivela ai fratelli che una guerra invisibile e mortale incombe sul pianeta, si consuma l’attesa febbrile di una visita che dovrà sciogliere la ragione della convocazione degli Acquaviva nella casa della memoria.

Ruggero Cappuccio, attualmente direttore del Napoli Teatro Festival, propone un testo ambientato nei giorni nostri, come a voler blindare un momento storico dal quale proprio non si può far ritorno; una riflessione sull'uomo, chiamato a vivere questi giorni difficili, che per alcuni sono arrivati troppo presto, cogliendoli impreparati. L’incontro con questa modernità manda in frammenti i già fragili animi dei protagonisti; sono costoro che più ne risentono venendo considerati come malati della società quando, in realtà, sono coloro che presentono il male del nostro tempo

Durata: 2 ore in 2 atti

TEATRO ELISEO
Da martedì 18 aprile a domenica 7 maggio 2017
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Biglietteria tel. 06.83510216 |Giorni e orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzi da 25 € a 40 €
Riduzioni e agevolazioni a norma di legge


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