Teatro dei Conciatori
24 Settembre – 06 Ottobre 2013

L’Associazione Culturale TEATRI&CULTURE
con il sostegno
dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI e di CASTELVECCHI EDITORE
presentano

EMANUELE VEZZOLI
in

OCEAN TERMINAL

dal romanzo Ocean Terminal di Piergiorgio Welby, Castelvecchi Editore

adattamento drammaturgico
Francesco Lioce
Luca Morricone

movimenti scenici
Gabriella Borni

disegno luci
Marco Zara

contributi audiovisivi
Francesco Andreotti
Livia Giunti

foto di scena
Luigi Catalano

direzione organizzativa e distribuzione
Carlo Dilonardo

direzione artistica
Giorgio Taffon

REGIA EMANUELE VEZZOLI



Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 24 settembre al 6 ottobre, “Ocean Terminal” interpretato e diretto da Emanuele Vezzoli. Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. “È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (stream of consciousness) che colpisce per originalità e potenza”. Da queste bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, nasce l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in Lasciatemi morire, esprime l’insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.

Perché il teatro
Come riportato dal direttore artistico del progetto Giorgio Taffon nella sua recensione al libro di Piergiorgio Welby:
“Ocean Terminal costituisce (anche) una grande sfida per i teatranti: un materiale drammaturgico di grande fascino per una prova d’attore che richiede un approccio libero dai condizionamenti correnti e meramente commerciali dell’attuale teatro italiano, un ritorno al teatro politico, al teatro della polis grazie alla struttura verbale che nella sua vivezza, credibilità, efficacia e tensione narrativa, dovuta alla profondità lancinante dei temi, costituiscono una base di partenza decisiva. Anche a livello registico il proliferare libero d’immagini, i giochi immaginativi, la totale libertà inventiva non possono che trasmettere all’occhio e alla mente di un regista grandi suggestioni di creatività scenica. Ritengo che la scelta di Ocean Terminal ai fini di un’elaborazione teatrale si ponga inevitabilmente sul piano della tanto invocata quanto poco praticata ricerca di un teatro davvero necessario”.

Anche per questi motivi, sottolinea Emanuele Vezzoli, la mia esigenza, come attore e regista, è quella di rendermi il tramite attraverso cui trasferire la ricchezza del tesoro Piergiorgio Welby agli altri uomini, raccogliendo la promessa fatta a Mina Welby ed in accordo con quanto egli stesso afferma: “non esiste un’arte privata, un artista ha l’obbligo morale di incidere sulla realtà”.

La voce di Welby potrebbe rivivere incarnata sulla scena per pronunciare le ragioni prime ed ultime dell’esistenza umana, per invocare l’empatia degli spettatori, per chiamare la comunità civile alla discussione sugli interrogativi ultimativi e radicalmente umani, per divenire interpreti ed attori del nostro stesso destino. Le nostre associazioni, nello statuto costitutivo e nei lavori fin qui realizzati e prodotti, hanno sempre voluto mettere in evidenza il valore civile del teatro, fino alla necessità come uomini e artisti di creare un legame tangibile tra poesia e vita quotidiana. Per questo, in seguito alla proposta di Francesco Lioce, Luca Morricone, Giorgio Taffon ed Emanuele Vezzoli, Teatri&Culture si è fatta promotrice dello straordinario ed ambizioso progetto descritto, confidando nella sensibilità degli enti pubblici e privati.

Emanuele Vezzoli
Attore e regista laureato presso il DAMS di Roma3 e diplomato presso la Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Streheler. Inizia la sua carriera con Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah, lavora con importanti nomi dello spettacolo, quali: Franco Zeffirelli, Mario Missiroli, Lamberto Puggelli, Turi Ferro, Rossella Falk, Anna Proclamer, Valentina Cortese, Sergio Fantoni, Jean Paul Denizon.

Le ultime stagioni teatrali lo vedono impegnato con Luca Ronconi al Piccolo di Milano, prima al fianco di Mariangela Melato, in Quel che sapeva Masie e ancora nella trilogia Prometeo, Baccanti, Rane, quindi nel Professor Bernhardi di Schnitzler. Con Toni Servillo recita Le False Confidenze di Marivaux. E’ Cotrone nei Giganti della Montagna di Pirandello per la regia di Claudio Di Scanno. E’ protagonista negli spettacoli: La Bicicletta di Stanivslaskji regia di Giancarlo Sammartano, Dal Profondo della scrittrice e regista Annamaria Panzera e Ocean Terminal di Piergiorgio Welby.

Per il cinema lavora con Franco Zeffirelli in Traviata, JulieTaymor in Titus, con Sergio Castellitto in Libero Burro, con Stefania Casini in Un Paradiso di Bugie, con Giacomo Campiotti in Mai più come prima, con Souheil Ben Barka in Les Amantes de Mogador, con Anna Maria Panzera in L’affare Bonnard, con Mauro Campiotti in Il Cantico di Maddalena, con Panus Agelopoulus in A Hero in Rome. Tra le numerose fiction TV di successo, le più recenti sono: Raccontami, Don Matteo, Incantesimo, I Cesaroni, RIS, Distretto, Nero Wolfe. Debutta nella regia teatrale al Riverside Studios di Londra con Io Sola ho visto di Giorgio Taffon. Firma la regia de Gl’Innamorati di Carlo Goldoni, di Ocean Terminal di Piergiorgio Welby, di Pazza d’Amore di Dacia Maraini.
Ocean terminal. Riuscirà mai qualcuno a conoscere il perché di questo titolo di una selezione di spezzoni di vissuto intenso? Ricordo quando Piergiorgio lo iniziò a scrivere. Il “romanzo” lo chiamava. Il profondo rispetto per i suoi intimi segreti non mi faceva mai varcare la soglia di quella cartella che conteneva questo file sul suo pc. In devoto silenzio digitalizzavo dei libri, che non poteva più sfogliare. I suoi occhi guardavano la punta del bastoncino che, saltellando ritmicamente sulla tastiera, accompagnava l’ansimare del respiratore. Spesso i suoi sguardi vagavano oltre il muro della stanza e la sua mimica facciale esprimeva emozioni. Perché questa divagazione? Non è forse l’attore la personalizzazione di quel bastoncino nelle mani di quel corpo martoriato dalla distrofia muscolare? Quella punta del bastoncino imprimeva sulla tastiera non solo le sue confessioni segrete, inconfessabili in vita, ma l’interpretazione di un dolore universale dell’umanità. Emanuele Vezzoli è, grazie alla sua profonda sensibilità e alla sua cultura, il giusto interprete di quel Weltschmerz non romantico, ma interpretato dal corpo malato di Piergiorgio. Un corpo che poneva infiniti e continui limiti alla libertà di espressione della sua mente. Ecco come e perché questa antologia di vita poteva, doveva diventare spettacolo. Quello che io avevo visto nascere da Piergiorgio, Emanuele Vezzoli lo rende reale. Ogni fibra del corpo dell’attore esprime emozioni in armonia con la voce, i silenzi, i gesti, gli sguardi, il respiro. In pochi attimi percepisco un concentrato di dolore infinito o di meraviglia e piacere vissuti insieme. Il linguaggio espressivo corporeo di Emanuele fa rivivere allo spettatore un vissuto intimo di una persona speciale quale era stata Piergiorgio. Osservando la platea mi accorgo che le reazioni sono quasi contagiose. Le persone sono intimamente coinvolte loro malgrado, come era coinvolto dalle sue battute spiritose chi veniva a trovarlo o veniva trascinato alla fine nel tremendo “gurgite vasto” della sua estrema sofferenza. In vita le sue emozioni non le manifestava se non con grande discrezione. In Ocean terminal Piergiorgio è riuscito a esprimere in parole la molteplicità di emozioni, dubbi, tormenti, paure, suggestioni, turbamenti, passioni. L’arte di Piergiorgio la trovo nella sua capacità di esprimere in parole in modo armonioso ciò che agli altri voleva nascondere, per non pesare in modo emotivo su di loro. Non aveva forse inconsapevolmente lasciato questa eredità a persone sensibili? Come, infatti, lo ha incontrato, attraverso il suo libro, Emanuele Vezzoli, che con il suo corpo di attore sa parlare ai cuori delle platee?
Roma, gennaio 2013
Mina Welby
Co-presidente
Associazione Luca Coscioni

Teatro dei Conciatori
Via dei Conciatori 5 00154 Roma
Per prenotazioni: tel 0645448982 – 0645470031
Costo biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro; tessera associativa 2 euro.
Orario spettacoli: martedì, mercoledì venerdì e sabato ore 21,00 – giovedì e domenica ore 18,00
Riduzioni per gli studenti universitari, gli over 65, tutti coloro che si presentano in teatro come lettori di Saltinaria.it e Mercuzio

Dove siamo:
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Ufficio Stampa Teatro dei Conciatori:
Maya Amenduni
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