MARCO BELOCCHI

IN

ANTONIO E CLEOPATRA

DI

WILLIAM SHAKESPEARE

In scena dal 7 al 22 agosto, presso l’Anfiteatro di Rossella, all’interno della manifestazione Estate Rossellana di Grosseto.

“ Perduto, perduto tutto…sradicato è questo pino che al di sopra di tutti loro si erigeva…sono stato tradito. Ah, anima falsa di Egitto! Micidiale maga, che coi suoi occhi mi spingeva alla guerra, o me ne distoglieva, il cui seno era il mio premio ed il mio scopo! Da vera zingara m’ ha condotto, con la forza dell’imbroglio, nel cuore stesso della rovina “.
Una frase che sintetizza le varie sfaccettature dell’intricato personaggio di Antonio, una figura simbolo del teatro Shakespeariano, qui interpretato da Marco Belocchi, nello spettacolo di punta dell’ Estate Rossellana di Grosseto.
Marco Belocchi, attore e regista, nato a Roma nel 1960. Diplomato attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” nel 1983. Tra gli altri insegnanti: A. Trionfo, L. Solvetti, L. Ronconi, F. Nuti, M. Fabbri, A. Corti, G. Moschin.
Da allora lavora prevalentemente in Teatro con registi quali Luca Ronconi (Santa Giovanna, 1984; Le due commedie in commedia, 1984;), Aldo Trionfo (Fiorenza 1986), Riccardo Reim (Les enfants terribles , 1990; I Miserabili, 1996), Salvatore Cardone (Applausi, 1990; Delitto per delitto, 2000; Molto rumore per nulla, 2001), Federica Tatulli (Gl’innamorati , 2002, L’Isola degli schiavi, 2002; Vita di Galileo, 2003; La Locandiera, 2003), Claudio Borgoni (Pinocchio episcopio, 2002; Line, 2003), Domenico Monelli, Francesco Tarsi e altri, e accanto ad attori quali Valeria Morioni, Pino Micol, Adriana Asti, Arnoldo Foà, Virginio Gazzolo, partecipando a più di trenta spettacoli, spesso in ruoli di primo piano. Dal 1991 comincia a dedicarsi anche alla regia, mettendo in scena prevalentemente autori contemporanei italiani tra cui La stanza di Venere (1993) di Roberto Cavosi, I sotterranei (1994) di Nanni Malpica, Fantasmi (1998) e La sala chiusa (2001) di Stefano D’Angelo, nonché Eleonora Dì (1992), dall’epistolario di Eleonora Duse e La regina della notte (1993), di ispirazione mozartiana di cui ha scritto anche il testo; stranieri tra cui Il mestiere dell’omicidio (1993) di Richard Harris, A mani nude (1996) di Wendy Kesselman. Nella stagione teatrale 2002-2003, tra le altre ha diretto anche La scuola dei Mariti di Molière e 33 Svenimenti di Anton Checov.
E ancora, spettacoli di montaggio e sperimentazione multimediale: L’amor sacro e l’amor profano (1995), sulla poesia italiana medievale; Che folli questi artisti! (1999), sul disagio mentale. Dal 1993 comincia una proficua collaborazione col “Teatro Stabile del Giallo” di Roma, mettendo in scena dei classici del genere tra cui L’uomo ombra, dal romanzo di Dashiell Hammett; Gli occhi della notte di Frederick Knott; La poltrona n.30, dal romanzo di Ellery Qween; Uno studio in rosso, dal romanzo di arthur C. Doyle, e divenendone dal 1999 il Direttore Artistico. Lavora poi da anni nel teatro scuola, recitando e mettendo in scena Il piccolo principe di A. de Saint-Exupery, Silvia, rimembri ancora, recital su G. Leopardi, La carriola e L’uomo dal fiore in bocca di L. Pirandello etc.
Ha tenuto inoltre laboratori e stage teatrali a Roma, Bologna e in Toscana, sia per la formazione di giovani attori, sia per studenti o comunque non professionisti.
La stagione teatrale 2003/2004, lo vede impegnato con la regia di Così e se vi Pare di L. Pirandello, e con la ripresa di 33 Svenimenti di A. Cechov. Come attore in Il giardino dei Ciliegi di A. Cechov, regia di Salvatore Cardone; Il Cala…pranzi di A. Pinter, diretto da Claudio Borgoni; L’ultima notte di Poe, tratto dai “Racconti di Edgard Allan Poe” testo e regia di Biagio Proietti in scena al Teatro dell’ Orologio di Roma. Per la televisione, lo si potrà vedere nella serie Distretto di Polizia e nella nuova Fiction Mediaset Ragazzi e Ragazze.

Ufficio Stampa: Maya Amenduni
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